venerdì 19 ottobre 2007

LEGGENDA DEL PIZZO SCALINO


A Caspoggio lo sanno bene che il Pizzo Scalino non è una montagna, lo sanno da sempre e conoscono quale è il momento esatto in cui si manifesta nella sua vera essenza. Alla mezzanotte, quando il plenilunio imbianca lo spettrale ghiacciaio, una campana nascosta sulla vetta suona pesanti rintocchi. In quel momento la montagna diventa un grande castello che sulla cima del suo torrione inalbera una croce sfolgorante di luce nella notte.
Il maniero si illumina, si anima, mentre sul ghiacciaio corrono saettanti cavalli, montati da cavalieri, spettrali figure avvolti in neri mantelli svolazzanti.
Soltanto quando la luna arriva a toccare il profilo del cupo castello tutto ritorna lentamente nell’ombra e nel silenzio.
Ma gli abitanti di Caspoggio e i mandriani di Campascio, di Prabello, di Campagneda hanno visto ben di peggio. Nelle terribili notti in cui sulla montagna infuria la tempesta i cavalieri morti corrono sui loro scheletrici cavalli in corsa pazza sulle creste spazzate dal vento, urlando spaventosamente, scontrandosi tra loro in furibonde battaglie, illuminate dal bagliore dei fulmini. Meglio allora chiudere bene le porte della baita e ritirarsi nel letto pregando fervidamente Iddio.
A testimonianza, a valle del ghiacciaio dello Scalino, sotto il Piz Cancan, esiste ancor oggi il Plan Tempesta.

postato da Fabrizio Picceni